Alto Adige, Pinot Nero
Da un punto di vista genetico, le analisi sul DNA hanno confermato pinot nero, pinot bianco e pinot grigio non sono tre differenti vitigni, ma semplicemente tre cloni diversi della stessa varietà. Il pinot è uno dei vitigni più antichi in assoluto e per questo non sorprende la presenza di biotipi, che si sono differenziati nel corso dei secoli per mutazioni spontanee. Molto probabilmente si tratta di un’uva domesticata in tempi antichissimi nell’area centro orientale della Francia e che ancora oggi ha in Borgogna la sua culla d’elezione.
In Italia il pinot noir è presente soprattutto in Trentino Alto Adige e in Oltrepò Pavese, anche se non mancano vigneti in Piemonte, soprattutto in Alta Langa per la produzione di basi spumante e in Friuli Venezia Giulia. E’ un’uva molto delicata, con grappoli piccoli, compatti e acini serrati. Ama le esposizioni fresche, ventilate con temperature non troppo elevate e predilige i suoli con componenti calcaree.
Il vino ha un colore rosso rubino chiaro, quasi trasparente. Il profilo aromatico è di estrema finezza, con note di piccoli frutti di bosco. Il sorso è fresco, ricco e persistente, con tannini delicati e piacevole freschezza. E’ un vino rosso che eccelle per raffinata eleganza.
Alto Adige DOC è una Denominazione Regionale, che comprende al suo interno sei sottozone: Colli di Bolzano, Meranese, Santa Maddalena, Terlano, Valle Isarco e Valle Venosta, ognuna con caratteristiche tipiche dal punto di vista della composizione dei terreni, dell’altitudine e delle esposizioni. Tra i vitigni che possono essere menzionati nell’etichetta dell’Alto Adige DOC ricordiamo tra i bianchi: chardonnay, pinot bianco, pinot grigio, sauvignon blanc, gewürztraminer, müller thurgau, riesling, riesling italico, kerner, sylvaner, moscato giallo e malvasia. Tra i vitigni a bacca rossa: cabernet sauvignon, cabernet franc, cabernet, pinot nero, schiava (grossa, gentile e grigia).