Cabernet Sauvignon, California
Il cabernet franc e il cabernet sauvignon, insieme al merlot, al petit verdot e al malbec, costituiscono i principali vitigni che sono alla base della produzione dei grandi rossi di Bordeaux. Parlando di “taglio bordolese”, si fa riferimento a un blend di queste nobili uve, che sono coltivate nella regione del Medoc da secoli. In particolare il cabernet sauvignon, rappresenta oggi una delle varietà più diffuse in assoluto nel mondo della viticoltura e insieme a merlot e chardonnay fa parte del ristretto numero di varietà internazionali diffuse in tutti i Paesi del mondo vitivinicolo.
È un vitigno a bacca rossa proveniente dalla regione del Gironda, nasce da un incrocio spontaneo tra il cabernet franc e il sauvignon blanc. Il bouquet esprime note di piccoli frutti a bacca scura, sentori floreali, nuances lievemente erbacee e delicatamente speziate. Al palato ha corpo e struttura importanti con trama tannica fitta e vivace acidità. E’ un vino destinato al lungo invecchiamento, che ha bisogno di affinarsi in legno per esprimere tutto il suo potenziale aromatico e arricchirsi d’interessanti e complesse note terziarie. In Italia è tradizionalmente presente nelle regioni del Triveneto, ma ha trovato una seconda patria in Toscana, nella zona di Bolgheri, dove si esprime su altissimi livelli qualitativi, arrivando a piena e perfetta maturazione con caratteristiche più calde e mediterranee.
Sia il cabernet franc che il cabernet sauvignon, grazie alla loro struttura e intensità, a tavola si abbinano molto bene a secondi piatti di carni rosse arrosto, alla brace, in umido oppure a selvaggina di piuma e di pelo.
La California è la più grande e la più importante regione vitivinicola degli Stati Uniti. Si estende per due terzi della costa occidentale coprendo 10 gradi di latitudine, con una topografia complessa almeno tanto quanto il suo clima che consente ai produttori della regione grande possibilità di scelta. I vini della California sono saliti alla ribalta internazionale soltanto negli ultimi decenni ma la storia vinicola della nazione inizia più di 200 anni fa. Le piante di vite europee sono state introdotte dai colonizzatori e missionari i quali coltivarono la varietà d'uva Mission, oggi non molto diffusa ma fondamentale per la viticoltura del Centro e Sud America. Nella prima metà del XX secolo l'industria enologica è stata fortemente ostacolata dalle guerre, dal proibizionismo e dalla crisi conosciuta come la Grande Depressione, ma dal 1970 i produttori diedero vita a una vivace e florida ripresa e oggi la California ospita alcune delle più grandi aziende del mondo così come piccole cantine in grado di spuntare prezzi astronomici per i loro vini di culto. Attualmente la California produce il 90% del vino americano, sia vini rossi che bianchi che spumanti. Tra le principali varietà a bacca rossa troviamo il Cabernet Sauvignon, il Pinot Nero, il Merlot, il Syrah e lo Zinfandel, mentre tra quelle a bacca bianca si annoverano lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc. I robusti portainnesti americani sono noti in tutto il mondo per la loro resistenza al temibile afide della fillossera. Vari suoli e climi scaturiscono da una pluralità di fattori quali l'altitudine, la latitudine e la prossimità alle acque fredda dell'Oceano Pacifico. In estate le fredde acque costiere contribuiscono a creare un banco di nebbia che può spostarsi anche verso l'entroterra raffreddando il territorio circostante. Le aree montuose della regione limitano l'influenza del clima marittimo. Si instaurano principalmente due aree climatiche: quella più fredda vicino alla costa, adatta per la coltivazione dei vitigni Pinot Nero e Chardonnay, e quella nell'entroterra dove il clima è più caldo e maggiormente indicato per la coltivazione di Cabernet Sauvignon e Zinfandel garantendo risultati eccellenti in entrambi i contesti.