Malbec, Mendoza
Il vitigno Malbec è originario dell’area sud occidentale della Francia, in particolare di Cahors. Conosciuto in antichità come Cot o Noir de Pressac, prende in seguito il nome dal viticoltore Malbeck che lo ha ampiamente diffuso. Dalle analisi del DNA pare che derivi dall’incrocio spontaneo tra Prunelard e Magdeleine Noire des Charentes, una vecchia varietà francese, antenata anche del Merlot.
L’uva Malbec è stata introdotta in Argentina verso la metà dell’800, dove ha trovato condizioni ideali per esprimersi su interessanti livelli qualitativi. In particolare la coltivazione ad alta quota ha messo in luce un profilo di maggior finezza, con tannini più eleganti e grande concentrazione aromatica. Oggi in Argentina è coltivato su oltre 26.000 ettari ed è il vitigno a bacca rossa più diffuso in assoluto, mentre in Francia ne sono rimasti solo circa 1.000 ettari, coltivati nell’area del Medoc, dove è utilizzato in piccola percentuale nei tagli bordolesi.
E’ una pianta che produce grappoli abbastanza grandi, con acini dalla buccia blu scuro, quasi nera. Il vino ha un colore rosso rubino intenso. Al naso esprime un bouquet con note di prugna, frutta rossa e sentori leggermente vegetali. Il sorso è ricco, caldo con trama tannica importante e moderata freschezza.
Mendoza è di gran lunga la regione vinicola più estesa dell'Argentina, situata a ovest su un altopiano ad alta quota ai margini delle Ande. I vigneti sono concentrati principalmente nella parte settentrionale della regione e coprono il 70% della produzione enologica argentina. Il vitigno Malbec, importato dall'agronomo francese Miguel Aimé Pouget, ha trovato piena cittadinanza in questa parte di Nuovo Mondo, tanto che i vini rossi ottenuti da questa varietà d'uva, molto concentrati e intensi, sono diventati famosi in tutto il mondo: Luján de Cuyo, la Valle del Maipu e la Valle dell'Uco ospitano alcuni dei più grandi nomi del vino argentino. La storia enologica della regione risale all'epoca coloniale, con le primi viti piantate dai sacerdoti dell'ordine dei Gesuiti a metà del XVI secolo. La produzione anticamente destinata a un uso interno, ha conosciuto una florida espansione nel 1885 con la costruzione di una linea ferroviaria che collegava Mendoza alla capitale Buenos Aires, favorendo il trasporto e la commercializzazione del vino al di fuori della regione. I vigneti ubicati ad altitudini importanti, generalmente compresi tra gli 800 e 1.200 metri sul livello del mare, possono beneficiare di un clima più moderato di quello molto caldo e secco che è possibile riscontrare a bassa quota. Inoltre, la notevole escursione tra il giorno e la notte, dovuta all'intervento dei freddi venti occidentali, determina un rallentamento nella maturazione che apporta sapori più ricchi e maturi nelle uve. I periodi vendemmiali sempre caldi e asciutti consentono ai viticoltori di scegliere il momento più opportuno per la raccolta basandosi unicamente sullo stadio di maturazione raggiunto e di decidere con maggiore libertà gli stili produttivi che intendono adottare per i propri vini. Il suolo asciutto e poco fertile si rivela perfetto per la coltivazione della vite, costretta a sviluppare radici molto profonde per raggiungere l'acqua e il nutrimento di cui hanno bisogno, producendo bacche piccole e concentrate che daranno vita a vini strutturati, minerali e dai tannini decisi. Oltre al Malbec, a Mendoza c'è spazio anche per la coltivazione di uve Cabernet Sauvignon, Syrah, Chardonnay, Torrontés e Sauvignon Blanc, ma è da poco cominciato anche il cammino della regione come produttrice di spumanti di qualità. La bellezza naturale del territorio la rende una gettonata meta enoturistica.