Dom Pérignon
Dom Pérignon è uno dei marchi francesi più celebri dello Champagne, il cui nome si ispira al personaggio di Pierre Pérignon, il monaco benedettino a cui era stata affidata la responsabilità dei vigneti e della produzione di vino dell’Abbazia di Saint-Pierre d’Hautvillers, situata nella regione della Champagne-Ardenne. L’abbazia costituiva la tappa fondamentale di tutti i Re di Francia che giungevano fin qui come punto di arrivo, dopo essere stati incoronati a Reims.
La leggenda narra che l'ecclesiastico importò da Limoux la pratica della rifermentazione in bottiglia alla base del sistema per produrre lo champagne. E sicuramente ebbe un ruolo fondamentale nel selezionare le varietà più adatte per realizzare questa prestigiosa bollicina, sviluppando una vera e propria arte dell’assemblaggio, seppur dimostrando una particolare predilezione per il vitigno pinot noir. Creare il miglior vino al mondo era l'obiettivo dichiarato di Pierre Pérignon, assorbito completamente dalla Moët & Chandon che in suo onore intitolò nel 1936 la prima cuvée de prestige della storia dello Champagne, divenuta una delle etichette più famose e apprezzate al mondo.
Oggi il blend è quello canonico, risultato del connubio tra le migliori uve chardonnay e pinot noir a maturazione lenta, raccolte esclusivamente da vigneti Grand Cru di proprietà, situati nei comuni di Ay, Bouzy, Verzenay, Mailly e Hautvillers per il pinot noir, e da quelli di Cramant, Choully, Avize e Le Mesnil, per lo chardonnay. Ogni etichetta di Dom Pérignon viene rilasciata soltanto nelle migliori annate, garantendo l’unicità di determinate caratteristiche, la fedele espressione del millesimo, ma al contempo perpetuando uno stile inconfondibile che è oggi sinonimo di prestigio e di eccellenza. Oltre all’intuizione del monaco benedettino, cruciale è il ruolo svolto dal presidente della maison, Robert-Jean de Vogüé, il quale pensò per la prima volta di utilizzare delle riserve risalenti al 1921 per creare una cuvée straordinaria.
La visione, lo spirito, il savoir-faire sono tra i segreti che la maison ha portato avanti nel corso degli anni per conseguire i risultati finora ottenuti. Un grosso balzo in avanti che portò Dom Pérignon a divenire un’icona di lusso e di eccellenza, fu compiuto quando la produzione passò sotto il controllo dello chef de cave Richard Geoffroy, guru dello Champagne, per 28 anni al timone di Dom Pérignon. Egli ebbe il merito di avvicinare sempre di più le bollicine francesi all'idea di festa, trasformando i suoi champagne in veri oggetti del desiderio. Il nome divenne così riconoscibile da consentirgli di svincolarsi dalla casa madre ed essere riconosciuto come brand a sè stante. Egli non solo ebbe il merito di aver portato gli champagne Dom Pérignon ad una dimensione superiore, più sofisticata, fino a collocarsi nell’Olimpo dello Champagne, ma realizzò anche nell’anno 2000 il celebre Programme Oenothèque, poi rinominato P2/P3. Fermo sostenitore che tra le due varietà chardonnay, in grado di conferire raffinatezza e luminosità, e pinot noir, portatore di struttura e potenza, si venisse a creare una sorta di tensione ed energia che conferiva dinamismo a queste bollicine, Richard scelse di continuare ad escludere il Pinot Meunier dall’uvaggio impiegato. Credeva che il suo champagne avrebbe beneficiato della contrapposizione tra leggerezza e concentrazione, tra freschezza e maturità, dando vita a bollicine in grado di invecchiare per oltre 30 anni.
La gamma contempla oggi anche una versione Rosé e Vintage, tutti Millesimati, champagne dal carattere esclusivo che sono il frutto di una elaborazione che dura almeno 8 anni. Vengono alla luce etichette complesse sotto il profilo aromatico, strutturate e materiche, minerali, in grado di manifestare a pieno il loro carattere unico, prezioso, inarrivabile. Nonostante il suo nome venga spesso confuso con “Don Perignon”, esso rimarrà sempre il vero e unico Dom Perignon, dalla fama ineguagliabile!