amarone della valpolicella
L’Amarone della Valpolicella è un vino rosso passito secco a DOCG tra i più celebri e apprezzati al mondo, con una fama costruita in pochi decenni di storia. La sua produzione è consentita esclusivamente nella zona della Valpolicella Classica, nei comuni di Fumane, Negrar, Marano e Sant’Ambrogio della Valpolicella, San Pietro in Cariano, ma anche in quelli di Valpantena, Val Tramigna, Val d’Illasi e Val di Mezzane, in provincia di Verona. Complessivamente il territorio di produzione si estende dal lago di Garda fino al confine con Vicenza, lungo una serie di vallate e di colline che si susseguono senza sosta. La Valpolicella è sicuramente una delle zone maggiormente vocate alla viticoltura, il cui nome deriverebbe dal latino Vallis-polis-cellae e significherebbe “valli dalle molte cantine”, mai nome più rappresentativo. L’Amarone si ottiene da sole uve a bacca rossa tipiche della Valpolicella, con una presenza significativa della varietà corvina veronese (dal 45 al 95%), a cui si aggiungono altri vitigni a bacca rossa, tipicamente corvinone (max 50%), rondinella (dal 5 al 30%) e molinara (dal 5 al 25%).
A questo vino rosso strutturato del veronese fu attribuito il nome di Amarone per differenziarlo dal Recioto, vino rosso passito dolce da cui origina. Si narra che quando il capo-cantina Adelino Lucchese assaggiò il contenuto di una botte di Recioto della Valpolicella dimenticata in cantina per errore, rimase colpito dal gusto amaro di quel vino, arrivando a dichiarare che non era soltanto un vino amaro ma addirittura un vino “amarone”. Il suo sapore fu molto apprezzato e il nuovo termine fu subito riportato in etichetta.
Da allora il processo produttivo è stato perfezionato fino ad arrivare all’attuale metodo di produzione, il quale prevede un cospicuo appassimento post-vendemmiale all’interno di plateaux impilati in fruttai aerati. In questa fase si ha una riduzione progressiva del contenuto di acqua negli acini, con una concentrazione via via maggiore di zuccheri, gli stessi che conferiranno il carattere e l’intenso corredo aromatico che lo contraddistinguono. A questa fase segue una lenta fermentazione a bassa temperatura della durata di 30-50 giorni. Una volta completato il processo di vinificazione, l’invecchiamento richiesto dal proprio disciplinare di produzione è di almeno due anni all’interno di contenitori di legno, generalmente in botti di rovere di Slavonia o in piccole botti di rovere francese. Almeno quattro per potersi dire Riserva. I vini Amarone realizzati all’interno della regione storica della Valpolicella assumeranno l’appellativo di Classico. Per potersi fregiare della denominazione, tutte le operazioni devono avvenire all’interno dei confini stabiliti della zona di origine.
Si sviluppa un grande vino dal colore rosso rubino intenso e profondo che tende al granata con l’invecchiamento. L’aroma è caratteristico, molto pronunciato, di frutti rossi e neri, corredati da profumate note di potpourri di fiori essiccati che volgono verso sentori speziati e terrosi nelle versioni più evolute. In bocca è un vino di grande struttura e pienezza, caldo e vellutato, denso e rotondo. Accompagna divinamente importanti piatti a base di carne rossa, arrosti e brasati, oppure formaggi stagionati. È ottimo da meditazione.<
L’Amarone è uno tra i vini rossi italiani più longevi, capace di sostenere un invecchiamento di oltre 20 anni in condizioni ideali di conservazione.
Essendo prodotto con grappoli appassiti, è necessario che le uve di Amarone siamo perfettamente sane e integre, quindi soffre particolarmente annate umide, fresche e piovose che spesso provocano problemi di muffe. Di seguito le annate ritenute migliori per la denominazione:
2011. Un’annata iniziata con un inverno piovoso e una primavera piuttosto calda e siccitosa. Le piogge hanno caratterizzato anche l’inizio dell’estate, che si è poi stabilizzata sul bel tempo. La vendemmia è stata anticipata con uve sane e di qualità eccellente. I vini sono intensi, freschi ed equilibrati.
2010. Annata nel complesso fresca ma piuttosto regolare nel suo sviluppo. Le settimane prima della vendemmia sono state caratterizzate da notevoli escursioni termiche che hanno garantito uve dai profili aromatici molto ricchi. Vini interessanti per freschezza e profumi, meno potenti, caldi e strutturati rispetto alle annate più soleggiate.
2008. La 2008 è quella che si è soliti definire come annata classica, con le settimane che hanno preceduto la vendemmia asciutte e con importanti sbalzi termici e ottime maturazioni fenoliche. Vini armoniosi e intensi, ma che hanno preservato anche una giusta freschezza.
2006. La vendemmia 2006 è ricordata come una delle migliori degli ultimi decenni, con un settembre e un autunno splendido e asciutto, ideale per gli appassimenti. Vini ricchi e concentrati, potenti e persistenti.
2004.Un millesimo iniziato con una primavera piovosa e con un’estate splendida, che ha consentito un’ottima maturazione delle uve. Il clima stabile e asciutto ha consentito un buon appassimento dei grappoli. I vini sono armoniosi, intensi e aromaticamente ricchi.