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Sono molti i musei del vino in Italia, spesso piccoli e realizzati anche da singoli produttori, che desiderano testimoniare la storia e le antiche radici della viticoltura. Nel 2010 è stato inaugurato a Barolo il più innovativo museo del vino italiano e tra i più interessanti al mondo. Il museo sorge in uno dei territori più prestigiosi del vino Italiano. Siamo nel cuore delle Langhe, negli affascinanti spazi del Castello di Barolo. In questo territorio il vino rappresenta da sempre un elemento d’identità culturale, sociale ed economica, che meritava di essere valorizzata anche a livello storico e didattico. Il Museo del Vino di Barolo, WiMU, è stato pensato per creare un luogo in cui la storia e le tradizioni potessero diventare anche un momento di condivisione della cultura del vino e uno spazio conviviale. Il WiMu si propone come luogo di conoscenza e approfondimento per tutti gli appassionati, che non si accontentano solo di bere un buon vino, ma desiderano conoscere cosa c’è dietro una grande bottiglia e un nome prestigioso. Oltre alla possibilità di visite individuali o di visite guidare per gruppi e per scolaresche, il WiMu offre l’opportunità di partecipare a degustazioni guidate per approfondire la conoscenza pratica del mondo del vino. Il Museo offre, inoltre spazi per eventi privati e aziendali, all’interno di una cornice storica di grande fascino. Curato da François Confino, famoso curatore di allestimenti di mostre e musei in tutto il mondo, il WiMu permette di compiere un emozionante viaggio alla scoperta del vino, attraverso la storia e la cultura di un territorio. Un percorso che spazia e allarga l’orizzonte, cercando di raccontare il vino in tutti i suoi aspetti, anche sociali. La visita è strutturata come una progressiva discesa verso il cuore del vino, la sua intima essenza. Si parte dalla terrazza panoramica del terzo piano del Castello, per scendere fino alle antiche cantine. Si tratta di un’esperienza interattiva con allestimenti multimediali, testi, immagini, video, istallazioni, che permettono un coinvolgimento dello spettatore e una vera immersione totale in quest’affascinante mondo. L’itinerario comincia dalla vigna e dalla natura del territorio, per poi proseguire attraverso la storia del vino e i suoi rapporti con il mondo dell’arte, della letteratura, della cultura, del cinema e della gastronomia. Per chi non si accontenta della teoria, oltre alle degustazioni organizzate all’interno del WuMu consigliano una visita all’Enoteca Regionale del Barolo, dove sono rappresentati gli 11 paesi delle Langhe in cui si produce il Barolo. Un modo per conoscere e approfondire le sfumature di un grande vino e le particolari espressioni di ogni singolo territorio di questa prestigiosa denominazione.

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