Il vino d’autore direttamente dalla Campania: ecco a voi Quintodecimo, cantina dove i vini nascono dalla fusione fra poesia e scienza, dal rapporto tra il misurabile e l’imponderabile. Merito della visione di Luigi Moio, figlio d’arte che, nel 2001, dopo aver terminato gli studi di enologia, decise di intraprendere la carriera vitivinicola, acquistando un fazzoletto di terra nel cuore dell’Irpinia campana, realizzando il sogno di una vita.

Uomo, tempo, anima, natura, età. Ecco i cinque cardini attorno ai quali ruota la filosofia produttiva di Quintodecimo. Uomo, perché solo grazie a un attento lavoro manuale nascono vini buoni. Tempo, perché solo con pazienza si creano bottiglie quasi perfette. Anima, che deve trasparire dal terroir d’origine con autenticità e fedeltà. Natura, intesa come rispetto del microclima e della biodiversità. Età infine, perchè i grandi vini devono invecchiare rimanendo giovani durante l’evoluzione del tempo.

Una gamma di etichette a dir poco interessante, dove Fiano, Greco e Falanghina rappresentano le uve a bacca bianca che Quintodecimo coltiva con cura quasi maniacale all’interno di tre cru diversi, dando largo spazio al varietale e alle caratteristiche di ogni singola annata. “Exultet”, “Giallo d’Arles” e “Via del Campo”, sono il risultato di una viticoltura ragionata nei minimi dettagli, che regala sorsi espressivi e incisivi, sempre all’insegna della qualità.

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