Bandiera italiana 25 Aprile: oggi migliaia di vini italiani in promozione. Termina tra:

La Sangria è insieme al Flamenco, la siesta, l’horario de verano, le Tapas e la Paella, una delle tradizioni spagnole a cui è impossibile rinunciare in un viaggio alla scoperta della Penisola Iberica. Ovunque tu vada è, ad oggi, il drink che conduce ogni momento di condivisione e di allegria. Come bevanda del divertimento si è presto diffuso in tutto il mondo, dando avvio alla moda del Sangria Party: tanti amici, ottimi ingredienti e... che la festa abbia inizio!

Le origini

È incerta la nascita di questa bevanda: alcuni ritengono che provenga dalla necessità dei contadini portoghesi e spagnoli, nel 1800, di sorseggiare una bibita fresca, ricavata da ingredienti della terra di origine, grezzi e di propria produzione. Altri, invece, raccontano di quando, nel 1700, marinai inglesi, a cui era proibito avvicinare alcolici, inventarono un escamotage e crearono quel mix di sapori e fragranze, dal tipico colore rosso, arricchito da spezie e frutti che prende bene le somiglianze di un rinfrescante succo di frutta, mascherando il profumo e il sapore dell’ingrediente principale: il vino.

Quel che rimane certo è che il nome gli venne conferito dagli abitanti della Penisola Iberica, i quali gli attribuirono il profondo significato della parola sangre, ovvero “sangue”, che perfettamente descrive il carattere passionale, sanguigno del popolo spagnolo.

Sangria a base di vino rosso

Non esiste una ricetta originale come non esiste la storia delle sue origini, comunemente accettato è che la Sangria sia una bevanda alcolica a base di vino tinto, ovvero di vino rosso. Ma un punto interrogativo rimane sempre: quale è il miglior vino per realizzare la miglior Sangria? Ebbene, nonostante molti pensino che non sia fondamentale essendo uno tra i tanti elementi, è necessario che il vino sia di ottima qualità. Deve essere, infatti, un vino che dia carattere al drink, che non sia elemento secondario ma che abbia la sua forza all’interno del cocktail. C’è chi per questo motivo ritiene più adatto un vino corposo, intenso e di alta gradazione alcolica e chi invece crede a vini giovani, freschi e poveri di tannini. I tradizionalisti, che vogliono mantenere il carattere iberico della ricetta, scelgono vini provenienti dalla penisola come quelli a base di Garnacha (o Alicante) o vini della Rioja. Ma dal tempo in cui avvenne il «boom» della Sangria ogni paese si è divertito a cercare il miglior vino per la sua realizzazione e, tra i tanti, i vini italiani come Lambrusco, Aglianico, Cannonau, Primitivo di Manduria, Refosco sembrano dare un eccellente risultato. Per chi vuole azzardare... perché non un Amarone della Valpolicella!

Altri tipi di Sangria

Nonostante abbia girato il mondo, la Sangria, anche nelle sue differenti interpretazioni rimane in Spagna: la Sangria bianca, che prende il nome di Clarea, ormai molto in voga per aperitivi estivi e per gli amanti del vino bianco, è tipica della Catalogna. Basta sostituire al vino rosso un buon vino bianco e in particolare sono consigliati i vini della Rioja bianchi ma anche un ottimo Moscato d’Asti o uno Chardonnay; per quanto riguarda il rum, gli spagnoli consigliano di sostituirlo per questo caso con Tiple Sec e Gin. Ma non solo, per le strade di Barcellona, tra bar e ristoranti, notiamo come sia diffusa un’altra variante di Sangria, Sangria de Cava, in cui il Cava, lo spumante metodo classico catalano, viene sostituito al tradizionale vino rosso. Per un risultato frizzante caratteristico di questa variante sono ottimi un Prosecco o un Franciacorta. Alcuni baristi offrono la Sangria blu concedendosi di stappare una bottiglia di Champagne, colorando il cocktail con curaçao e decorano con frutti di bosco. Altri, addirittura, hanno creato la variante Sanguiriña aggiungendo cachaça o la Sanguiroska con la vodka.

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