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Il Negroni, nato in Italia negli anni ’20, è ancora oggi uno dei cocktail più serviti ai banconi dei bar di tutto il mondo. È un drink dal profilo secco ed elegante, molto profumato e perfettamente bilanciato. Le note leggermente amaricanti del Bitter Campari si sposano bene con gli aromi freschi e balsamici del Gin e il sottofondo leggermente vinoso del Vermouth Rosso. Un Cocktail ottimo per un pre-dinner o un aperitivo molto alcolico!

La ricetta di questo cocktail è facilissima e la preparazione ancor di più:

  • 3 cl Gin,
  • 3 cl Bitter Campari,
  • 3 cl Vermouth Rosso.
  • Una fetta di arancia.

Un bicchiere Old fashioned preferibilmente raffreddato in freezer per alcuni minuti, qualche cubetto di ghiaccio secco (stando ben attenti a scolare l’acqua nel caso in cui se ne formi). A questo punto basta versare in ordine Gin, Bitter e Vermouth, mescolare con delicatezza e guarnire con un fetta di arancia. La regola vuole che il Negroni sia servito senza cannuccia in modo che ogni aroma inalato si leghi al gusto sul palato.

Origini:

La sua storia afferma in conclusione che il Negroni sia figlio dell'Americano! Più precisamente il cocktail prende il nome dal Conte Camillo Negroni, un personaggio particolare, agiato e molto attivo, una vita frenetica e sempre alla ricerca di novità, allievo ufficiale a Modena, cowboy fra Wyoming e Canada, giocatore alle corse nell'East Coast, insegnante di scherma a New York, cavallerizzo, progettista, cacciatore ma pur sempre un Conte e un forte bevitore! Cliente fisso, infatti, del Caffè Casoni (diventato poi Caffè Giacosa) in Via dei Tornabuoni a Firenze. Erano tempi poco felici, in tutto il mondo, la Prima Guerra Mondiale era nel pieno dello sfascio di un paese come l’Italia: non c’è una data precisa della nascita di questo cocktail ma si lascia risalire tra il 1918 e il 1920. Non nasce quindi in un momento di euforia. In realtà era un giorno di tristezza e fatica per il Conte, un giorno in cui la miseria del tempo lo aveva devastato e proprio quel giorno, fermatosi al bar di ritorno da un suo viaggio, anziché “il solito!” intendendo il solito Americano, fece una richiesta inusuale al giovane barman Fosco Scarselli: quella di irrobustire quel cocktail con una “spruzzata di Gin”... una gran bella spruzzata di Gin, sostituendolo alla Seltz, e una fetta di arancia perché si distinguesse dal vecchio cocktail dello stesso colore.

Da quel giorno, in quella drogheria di Via dei Tornabuoni, molti altri chiesero "l'Americano alla maniera del Conte Negroni". Ma non si pensi che sia stata un strada tutta in discesa per il cocktail: Firenze lo conosceva e lo adorava ma fino a che non ci fu la grande presenza degli Americani, il nome del Conte e del suo drink non uscirono dalle mura.

La variante “sbagliata”:

Il Negroni è stato rivisitato negli anni ’60 da Mirko Stocchetto, proprietario del famoso Bar Basso di Milano. Pare che il barman senza accorgersene sbagliò bottiglia versando il Brut al posto del Gin. Il celebre cocktail, ha subito, così, una modifica che ha dato vita a una nuova versione detta “Negroni Sbagliato”. Il Negroni Sbagliato prevede l’utilizzo di uno spumante Metodo Classico al posto del Gin. Un drink meno alcolico e intenso, ma più fresco e piacevole da bere, soprattutto durante i mesi estivi:

  • 3 cl Spumante Metodo Classico,
  • 3 cl Bitter Campari,
  • 3 cl Vermouth Rosso.

Anche questa versione si prepara direttamente in un bicchiere Old Fashioned o un altro bicchiere basso e largo raffreddato con ghiaccio o ancora meglio in freezer. Mettere del ghiaccio, versare il Bitter Campari e il Vermouth Rosso, mescolare e colmare con dello Spumante Metodo Classico. Per guarnire, la solita fetta di arancia.

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