Quali vini per accompagnare la polenta?
La polenta è uno dei piatti antichi della tradizione contadina. Per molti secoli ha costituito uno degli alimenti più diffusi tra le popolazioni contadine delle regioni del nord Italia. Si tratta di una pietanza povera, preparata con farina di cereali. In passato si usava la segale, il farro, il miglio, il frumento o il grano saraceno, poi quando nel corso del XV secolo d.C. arrivò il mais dalle Americhe, in cereale del nuovo mondo diventò l’ingrediente di base più diffuso.
La preparazione è molto semplice. In un paiolo d’acqua bollente e salata si getta a pioggia la farina e si mescola per almeno 45 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Nella civiltà contadina la polenta era il piatto base, a cui capitava di abbinare del formaggio, sardine sotto sale o i tagli meno nobili del maiale. Oggi la polenta è diventata un surrogato del pane quando si preparano stufati, brasati e in generale piatti con intingoli.
Quando dobbiamo scegliere un vino da abbinare alla polenta, in realtà dovremo pensare soprattutto alla pietanza e non alla polenta. Altrimenti sarebbe un po’ come pensare di abbinare un vino al pane. Quindi possiamo tranquillamente dire che la polenta non cambia molto le regole di abbinamento vino cibo che si è soliti applicare. Una polenta abbinata a un ragù di carne si può accompagnare con un rosso di buon corpo e struttura come un Sangiovese di Toscana o un Morellino di Scansano. Se invece abbiamo una pietanza più grassa, come delle salsicce, avremo bisogno di maggiore acidità: una buona Barbera d’Asti andrà benissimo oppure in alternativa un buon Nebbiolo d’Alba giovane e fresco. Se la polenta accompagna un brasato, uno stracotto di carne di manzo o della selvaggina, ci troviamo di fronte un piatto di struttura, piuttosto complesso e succulento. Avremo bisogno di un vino di buona tannicità, intenso, profondo e aromaticamente persistente. Potremo abbinare un Barolo di Serralunga, un Taurasi, un Aglianico del Vùlture, un Raboso del Piave o un Montepulciano d’Abruzzo. Con un Gulash, uno stracotto d’asino o di cavallo possiamo portare in tavola una bottiglia di Amarone della Valpolicella. Se la polenta accompagna del formaggio, ci rivolgeremo a bianchi intensi e strutturati, magari affinati in barrique, valutandone l’intensità in relazione alla durata della stagionatura dei formaggi. Sceglieremo sempre vini bianchi nel caso di abbinamento con dei funghi cucinati in bianco, meglio se profumati, intensi e leggermente aromatici. A un classico polenta e baccalà alla vicentina possiamo abbinare un Metodo Classico Monti Lessini a base di durella oppure un Vespaiolo di Breganze.