Pinot Nero Mazzon
la Côte d’Or italiana
L’altopiano di Mazzon è una splendida terrazza naturale affacciata a Ovest sulla Valle dell’Adige e delimitata alle spalle dall’altura del Monte Corno. Si trova a un’altitudine compresa tra i 300 e i 450 metri sul livello del mare e si estende complessivamente su circa 65 ettari, la maggior parte coltivati a Pinot Nero. La coltivazione del nobile vitigno di Borgogna a Mazzon ha origini antiche: verso il 1870, lo scienziato viennese Ludwig Barth von Barthenau ebbe l’intuizione di piantare Pinot Nero a Mazzon, che si adattò così bene da diventare l’uva simbolo di questa ormai mitica parcella, considerata la Côte d’Or italiana.
Il microclima di Mazzon è molto particolare. È sempre ventilato grazie all’Ora, il vento del lago di Garda che s’incanala e risale la Valle dell’Adige. Una brezza dolce che rinfresca le calde giornate d’estate, mitiga le rigide temperature invernali e soprattutto tiene sempre asciutti i delicati grappoli del Pinot Nero. Sull’altopiano di Mazzon il sole arriva tardi ad accarezzare le vigne, ma le inonda poi generosamente di luce e calore per tutto il pomeriggio, fin quasi all’ora del tramonto. La sera la temperatura si abbassa velocemente provocando così, nell’arco della stessa giornata, notevoli escursioni termiche che favoriscono una maturazione graduale delle uve, con profili aromatici eleganti, intensi e con buona acidità.
I terreni hanno una composizione piuttosto varia e poggiano su una matrice d’antica origine glaciale e fluviale, ricca di sassi e minerali. Sono inoltre presenti rocce calcaree, provenienti dal disfacimento della dolomia del Monte Corno, argille, sabbie e porfidi. Sono suoli drenanti e abbastanza poveri, perfetti per una viticoltura orientata alla qualità.
Il microclima di Mazzon è molto particolare. È sempre ventilato grazie all’Ora, il vento del lago di Garda che s’incanala e risale la Valle dell’Adige. Una brezza dolce che rinfresca le calde giornate d’estate, mitiga le rigide temperature invernali e soprattutto tiene sempre asciutti i delicati grappoli del Pinot Nero. Sull’altopiano di Mazzon il sole arriva tardi ad accarezzare le vigne, ma le inonda poi generosamente di luce e calore per tutto il pomeriggio, fin quasi all’ora del tramonto. La sera la temperatura si abbassa velocemente provocando così, nell’arco della stessa giornata, notevoli escursioni termiche che favoriscono una maturazione graduale delle uve, con profili aromatici eleganti, intensi e con buona acidità.
I terreni hanno una composizione piuttosto varia e poggiano su una matrice d’antica origine glaciale e fluviale, ricca di sassi e minerali. Sono inoltre presenti rocce calcaree, provenienti dal disfacimento della dolomia del Monte Corno, argille, sabbie e porfidi. Sono suoli drenanti e abbastanza poveri, perfetti per una viticoltura orientata alla qualità.