Tenuta San Guido

Tenuta San Guido è la prima e l’unica azienda a cui è stata riservata una Denominazione di Origine Controllata: la DOC Bolgheri Sassicaia.

La Tenuta prende il nome da San Guido della Gherardesca, vissuto nel XIII secolo e predecessore del conte Giuseppe della Gherardesca, il quale fondò la tenuta nei primi anni del '900.
Essa si estende in Toscana per 13 chilometri lungo la Costa degli Etruschi, tra Livorno e Grosseto, nello splendido paesaggio di Bolgheri che Giosué Carducci rese celebre nelle sue poesie. I versi del suo "Davanti a San Guido" descrivono "I cipressi che a Bólgheri alti e schietti / van da San Guido in duplice filar", ossia il celebre Viale dei Cipressi dinanzi al quale si trova il vigneto Sassicaia, sinonimo dell’azienda stessa e culla di quello che è un'icona e una leggenda del vino a livello mondiale.

Sulla scia del successo ottenuto dal primo vino Sassicaia, Tenuta San Guido ha dato vita negli anni ad ulteriori due vini rossi, IGT Toscana, molto apprezzabili quali il Guidalberto e Le Difese:
Guidalberto è un blend ottenuto da uve Cabernet Sauvignon e Merlot fermentate in tini d'acciaio alla temperatura controllata di 30-31°C. Il vino è affinato per 15 mesi in barriques di rovere francese, e in minima parte americano, quindi riposa in bottiglia per ulteriori 3 mesi. Nicolò Incisa dedica questo vino all’antenato Giudalberto della Gherardesca e spiegando le origini del nome spiega la scelta della creazione del nuovo vino: “... la volontà di cimentarci con un’uva da noi mai utilizzata, il Merlot, il desiderio di offrire al consumatore un prodotto che possa essere apprezzato più giovane e infine l’opportunità di poter selezionare ulteriormente le uve da destinare al Sassicaia”.
Le Difese, invece, è un IGT prodotto dalle Tenuta solo dal 2003, ottenuto con uve 70% Cabernet Sauvignon e 30% Sangiovese fermentate a temperatura controllata di 30-31°C. Il processo di affinamento del vino è di 12 mesi, anche qui, in botti di rovere francese e americano e 3 mesi in bottiglia.

Tenuta San Guido non si smentisce e con i suoi 90 ettari di terreno rimane il simbolo della produzione vitivinicola toscana se non addirittura italiana.